venerdì 16 dicembre 2016

Certezza della pena


Spesso accadeva che si perdesse negli abissi e che nessuno arrivasse mai a leggero. E forse accadrà lo stesso a quel poliziotto che in quesi giorni ha diffuso una fotografia in cui chiede allo Stato un sostegno per le forze dell'ordine.
Niente soldi, niente aumento di stipendio. Ma solo che il loro lavoro non sia vanificato da un sistema giudiziario ed istituzionale incapace di consegnare alla giustizia i delinquenti nostrani. "Chiediamo la certezza della pena - si legge nel manifesto virale sui social - perché chi delinque è consapevole che rimarrà impunito, ed ogni nostro sforzo sarà sempre inutile!".
Difficile non dargli ragione. Troppe volte chi ruba, scippa, aggredisce e rende impossibile la vita dei cittadini la fa franca. Non perché nessuno si adoperi a scovarli e ad arrestarli, ma perché nella maggioranza dei casi le investigazioni e gli interventi della polizia si concludono in un processo per direttissima che prontamente scarcera i delinquenti, permettendogli di tornare a fare il loro "mestiere".
"L'unico modo per ridurre la criminalità - ci ha detto un ex questore in pensione che chiede di rimanere anonimo - è quello di far capire a queste persone che chi sbaglia paga. Con la galera. Noi abbiamo sempre fatto il nostro mestiere, abbiamo le scrivanie piene di fogli di richieste di arresto. Ma i giudici decidono sempre il contrario, e il più delle volte rimettono in libertà ladri e balordi". Una battaglia persa in partenza.


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