martedì 23 luglio 2013

Malattie professionali: il mal di schiena tra quelle in crescita...




Tra le malattie professionali quelle della colonna vertebrale sono in sensibile aumento.
Primo fra tutti il mal di schiena e le patologie dell'arto superiore.

Sono invece in diminuzione quelle derivanti da rumore e la silicosi.
Poi ci sono le malattie professionali correlate all’amianto e agli agenti cancerogeni, le malattie dell'apparato respiratorio e a quelle allergiche.

In questi ultimi due anni, c'è molta attenzione anche allo stress lavoro-correlato e le patologie psichiche a testimonianza che gran parte dei problemi della salute possono avere come fattore causale, concausale o come aggravante il lavoro.
Questo, a volte, può portare il sorgere di alcune patologie anche a distanza di molti anni.

Le malattie professionali fanno certamente meno notizia degli infortuni sul lavoro, ma possono produrre effetti altrettanto gravi, a volte perfino fatali.

Il bilancio è destinato a salire nei prossimi decenni anche a seguito del forte impegno del legislatore, che ha aggiornato l’elenco delle malattie professionali con obbligo di denuncia da parte dei medici competenti.

Tendiniti, artrosi, affezioni dei dischi inter-vertebrali, sindrome del tunnel carpale, queste patologie sono più che raddoppiate nel corso degli ultimi anni.
In parole povere, prima il muratore o l'autista tornava a casa con l'artrosi o il mal di schiena e diceva: "pazienza" mentre ora i lavoratori hanno una consapevolezza maggiore, e così emergono più facilmente malattie che c'erano anche prima, ma che non venivano registrate.

Importante quindi non sottovalutare in fase di Valutazione dei rischi quanto necessario per misurare la Movimentazione manuale dei carichi o le attività con movimenti ripetitivi.

Nel corso del sopralluogo annuale che il medico competente è tenuto ad eseguire in azienda, è importante ed opportuno che il titolare evidenzi se ci sono attività lavorative che comportano posture, spinta-traino di carichi, sollevamenti o ripetitività che gli possono sembrare pericolosi e chiedere consigli sulla necessità o meno di approfondire ulteriormente il percorso valutativo soprattutto se i risultati della sorveglianza sanitaria già evidenziano qualche possibile problema all’orizzonte. 


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