sabato 28 maggio 2011

Lunazione Giugno 2011



Mesi di Giugno 2011

Costellazioni di Gemelli e Cancro.
Decani: Venere e Mercurio e Luna di Gemelli.
Luna e Saturno di Cancro.

Fase del Novilunio: 1 Giugno – ore 22,02. (aggiungere +1 per l'ora legale)

Questa luna è la quinta del Ciclo Felice. Il suo nome era Betari (?) Retari (sul manoscritto non si legge bene). Questa luna ha quattro giorni faustissimi: il 5°, il 7°, il 18° e il 24°. Questa luna è identica alle quattro precedenti. L’Anonimo Napolitano avvisa che per gli ammalati di cuore, per gli ammalati cronici di reumatismi, bisogna evitare tutto ciò che sia di provenienza animale. Sarebbe questa una luna, per queste due malattie, assai severa nel cibarsi. L’Autore dice che anche per le altre infermità la vittitazione dovrebbe essere frugivoriana per dare grande attività a tutta la circolazione degli umori. Egli ricorda che un caso ribelle, come sempre è ribelle, di podagra, fu guarito in queste lune con la sola dieta a frutta, a vegetali in generale, e con la sola flagellazione quotidiana. Che un altro caso di diabete, che era arrivato alla consunzione dell’ammalato fu miracolosamente curato e guarito in queste lune con il mangiare asciutto, non con cibi cotti, con abbondanza di frutta e senza pane. Questa cura, a dir il vero, ci pare molto fantastica anche pensando che le frutta contenendo una parte zuccherina molto importante, secondo l’attuale conoscenza non farebbero certamente diminuire il glucosio nelle orine. Ritengo che il diabete sia stato chiamato così dal nostro autore, più nell’antico senso di consunzione. In ogni modo riporto l’opinione di questo autore delle lune, solo per far sentire lo scritto dell’Anonimo. Gli ammalati di gotta podagra dovrebbero ricordare che in questa luna si possono preparare efficacemente al più alto potere le polveri di carbone contro il loro male. Dice di carbonizzare le castagne; le ghiande di quercia, le radici di lauro nobile e quelle di pino. Questi carboni, diversi di origine, pestarli e polverizzarli e passarli per crivello molto sottile, e prenderne in ostia 5 cg. prima di mangiare o cenare. Questo rimedio è ottimo in generale contro l’artrite e il reumatismo; per la podagra, chiragra o affezioni simili è molto importante perché ha un valore guaritivo radicale, e evita o raddolcisce le crisi. Bisogna però avvertire, dice l’autore, che queste polveri si possono con identico valore rinnovare in tutte le lune che cadono nella costellazione di Cancro e di Acquario, ogni anno. Dice anche che nei tempi antichi, in questa luna si esponevano i bambini ammalati all’aria aperta ed all’ombra del Sole tutto il giorno; e la sera si mettevano a dormire sulla pelle di capra o di agnello o di cammello. Di più i mali viscerali, specialmente i cronici, le malattie del fegato, quelle della bocca e della gola, si curavano con l’acqua delle foglie del noce. Si mettevano la sera per la mattina in fusione, nell’acqua tiepida, le foglie di noce. La mattina l’acqua passava per una setola, e nell’acqua si lasciavano cadere 5 gocce di ottimo aceto di vino e 20 gocce di latte fermentato. Questa bibita si beveva a sorsi durante il giorno. Facevano questa cura alternando 7 giorni curativi e 7 senza prendere la bevanda, però nei 7 giorni in cui non si beveva la porzione preparata, i malati non mangiavano mai caldo. L’Anonimo dice che, verso la fine del 500, un medico di Bologna faceva cure meravigliose semplicemente con la bevanda precedente, a cui egli aggiungeva il sale e la bava delle lumache vive. In più questo medico adoperava un balsamo composto di una decozione di foglie di noci, foglie di gelso, radici di sedano, testa di papavero, cortecce di limone, misto questo intruglio a cera vergine, cioè cera come si prendeva negli alveari. Ne formava un unguento balsamico che aveva un’azione dissolvente ogni volta che si applicava sui nodi del reumatismo articolare; questo medico (o ciarlatano) aveva la pazienza di preparare in queste lune un estratto di pietre, come egli chiamava gli ingredienti di questo suo medicamento. L’Anonimo dice di ave visto e letti gli appunti o memorie intime di questo strano medico, il quale non annotava completamente il modo con cui adoperava le sue preparazioni. Ma a proposito della sua acqua di pietra diceva: che per scegliere le pietre egli faceva lunghi viaggi sulle spiagge pietrose del mare e sceglieva le pietre colorate verdi o rosse che erano state battute dall’acqua di mare per tutto l’inverno; sceglieva le piccole e le più porose, anche se avessero altro colore diverso dal verde o dal rosso. Queste pietre pareva ch’egli le mettesse in un vaso pieno di aceto, rimettendo aceto ogni volta che questo diminuiva, per 40 giorni, allo scoperto, coprendo la bocca del vaso con un pannolino a tessuto molto largo, o con una retina per impedire il richiamo degli insetti che sono molto ghiotti della pietra in aceto (???). Dopo al quarantunesimo giorno, toglieva le pietre dall’aceto e le faceva bene asciugare, quindi con un maglio di ferro riduceva in frantumi questi sassi e li rimetteva in una grossa pentola con acqua e aceto e li teneva su di un fuoco dolce per 7 giorni, indi filtrava il resto per 7 volte, e ne faceva delle fialette che egli credeva fossero bastevoli per distruggere i calcoli delle reni, le pietre della vescica e del fegato, nonché (meraviglia delle meraviglie) tutti i tumori interni, tumori di qualunque natura che poche gocce di quest’acqua di pietra, prese ogni mattina prima dell’alba, facevano evacuare od in altra maniera espellevano dal corpo dell’ammalato. Altro che quarta pagina dei giornali!

Secondo ciclo
Puntata ex 201
Profumo: La vainiglia e il garofano.
Pietra: Il brillante.
Colore: Il bianco latte.
Cibi: Tutti, meno i funghi e le insalate crude condite con aceto.

Terzo ciclo
Puntata ex 127
Dopo il plenilunio qualunque operazione si fa per distruggere nidi di insetti di qualunque specie, riesce di efficacia grande.

Moore, interpretazioni.

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"Giuliano Kremmerz" - L'Uomo

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